L’ intarsio
L’ intarsio
L’intarsio è una otturazione precostruita in laboratorio e poi applicata sul dente da curare, come se fosse un frammento di puzzle da incastonare nella formina creata sul dente.
E’ indicato nei casi in cui non è possibile eseguire un’otturazione standard perchè il dente (molare o premolare) risulta molto danneggiato dalla carie; un tempo questi denti dovevano essere ricostruiti tramite una corona protesica o capsula, dopo essere stati quasi completamente limati con una procedura invasiva.
L’applicazione di un intarsio richiede due sedute di circa un’ora ciascuna:
- nella prima si esegue l’anestesia locale, nel caso di denti non devitalizzati, si rimuove la vecchia otturazione infiltrata o la carie, si rileva una impronta 3D con scanner intraorale e si applica una protezione temporanea;
- nella seconda, dopo pochissimi giorni, il dente viene isolato con la diga di gomma e viene deterso e trattato con procedure di incollaggio. L’intarsio, privo di componenti metalliche ed interamente in ceramica, viene così incollato sul dente dal quale non potrà più staccarsi.
Gli intarsi possono essere:
- inlay, se contenuti dentro la parte masticatoria del dente
- onlay, se rivestono tutta la parte masticatoria del dente.
Il materiale con cui vengono realizzati è per fresatura CAD-CAM di un blocchetto di speciale ceramica (disilicato di litio o composito), con il risultato finale di un restauro di grande precisione, estetica non distinguibile dal dente naturale, e resistenza ai carichi masticatori.
E’ vero che l’intarsio ha un costo superiore alla semplice otturazione, ma il confronto dovrebbe invece essere di risparmio (sia economico che biologico) rispetto alla corona/capsula protesica indicata per prevenire frequenti rifacimenti e fratture delle grandi otturazioni.